8 aprile 2009

2° corso di cucina: Prima puntata

PRIMA PUNTATA
Eccoci qui, senza Anna purtroppo che è fuori forma e non ci sarà nelle prossime settimane... ci sentiamo un pò orfanelle senza la nostra macro-mamma ma il nuovo gruppo è così carino da farci abbandonare la anna-saudade! La prima serata è stata bellissima, iniziata con una sana introduzione alla cucina vegana e alle presentazioni reciproche; non si è cucinato molto tutti insieme perchè non c'era molto da "impastare" e hanno lavorato più le orecchie delle
manine...anche se armati (letteralmente! i coltellazzi della cucina
di Vimercate sono armi da samurai vere e proprie) di taglieri e lame si è iniziato in men che non si dica a tagliare a julienne le varie verdure come fanno i veri chef:
mano a "ragno" con pollice piegato all'interno e più "indietro" rispetto alle altre dita, che se ne stanno ben piegate in modo da far scorrere la lama sulle falangine per evitare amputazioni e tagli antipatici (chi scrive -greta- è finita al pronto soccorso più di una volta e ha sperimentato sulla sua pelle letteralmente cosa voglia dire sbagliare mira...).
Le verdure così tagliate son servite per la...

QUINOA CON VERDURINE
L'idea di proporre la quinoa, lessata e poi saltata in padella, non mi convinceva del tutto perchè mi pareva di proporre qualcosa di troppo "normale" che avrebbe potuto deludere i ragazzi, ma spesso mi son sentita chiedere indicazioni e insultare dopo i tentativi fatti a casa da parte di chi mi ha chiesto la ricetta, sicchè.. ho optato per la quinoa saltata! Intanto bisogna sapere che la quinoa non è un cereale,
anche se viene utilizzato come tale ed assimilato ai cereali(come il grano saraceno che è una graminacea), ma è della famiglia delle chenopodiacee come gli spinaci e la barbabietola. Ha più del 10% di proteine, tutti gli 8 amminoacidi essenziali e perciò preziosa per chi preferisce non mangiare prodotti animali (il valore nutritivo è simile a quello del formaggio ma senza grassi e colesterolo e senza che il sangue si acidifichi troppo ;D!), è ipocalorica, ricca di ferro, zinco, manganese e fosforo... ed è pure buona!!
Gli aztechi la mangiavano quotidianamente, ma sulle nostre tavole non si è ancora diffusa tanto da rendere intuitiva la cottura, che è rapida ed indolore!

INGREDIENTI per 4 persone affamate:
una confezione di quinoa 500 gr;
tamari e olio di sesamo q.b.;
verdure a piacere, noi abbiamo usato
cipolla;
broccoletti;
carote;
sedano rapa;
zucchina;

PROCEDIMENTO:
Far bollire l'acqua in una pentola, aggiungere una presa di sale integrale e buttare la quinoa, che deve cuocere dai 10 ai 15 minuti: deve rimanere croccantina e se notate che il cuore del semino rimane chiaro, non significa che sia rimasta cruda, è fatta così! Una volta spenta la fiamma, la si scola in uno scolapasta che abbia i forellini molto piccoli, altrimenti i semini se ne vanno tutti nello scarico del vostro lavello di casa. Raffreddate poi la quinoa sotto l'acqua fredda e fatela saltare nella padella in cui avrete fatto saltare le verdurine elencate sopra e tagliate rigorosamente con la mano "a ragno" (:DDD). Le verdure devono restare croccantine, non mollicce o spappolate, altrimenti la quinoa si "impasta", i chicchi rimangono tutti incollati e non è gustosa come dovrebbe! Condite a piacere con tamari e, se volete, con un filo di olio di oliva. Noi in padella abbiamo usato l'olio di sesamo, che fuma ad una temperatura molto elevata e quindi è l'ideale per i soffritti.





INVOLTINI DI FINTO POLLO
Grande classico di Fibra, vanno a ruba e si è quindi deciso di proporli al corso, danno molta soddisfazione e, nonostante le apparenze, sono di una facilità da non credere!

Ingredienti:
Due cespi di radicchio lungo (per ogni cespo contate una decina di foglie al massimo, quelle centrali son troppo piccole);
200 gr circa di granulare di soia, alias il finto pollo;
Rosmarino a piacere (noi abbiamo usato quello dell'orto di casa essiccato con tanto ammòre);
Uno spicchio d'aglio;
Olio di oliva q.b.;
Sale m.i. o tamari;
Pangrattato e/o fiocchi d'avena come aggolmerante;

Procedimento:
Sfogliate il radicchio senza rompere le foglie, lavatele e fatele cuocere a vapore (noi le abbiamo preparate in pentola a pressione col cestello, devono cuocere per qualche minuto) e fatele raffreddare bene prima di arrotolarle a meno che non abbiate le dita di amianto. Intanto fate rosolare a fiamma bassa il rosmarino, l'aglio e il finto pollo in una padellona in cui avrete versato un paio di cucchiai di olio di oliva (si soffrigge poco) per pochi minuti, per poi innaffiare il tutto con una bicchierata di acqua che serve a far "rinvenire" il finto pollo.
potete salare l'acqua prima o aggiungere il sale successivamente.
Una volta spenta la fiamma, aggiungete al finto pollo del pangrattato (noi si ama quello integrale, ma è troppo cruscoso e lega poco, quindi quello bianco) o dei fiocchi d'avena, che son preferibili per chi come Laura e Marisa non possono mangiare il frumento: il sapore è un po' più dolciastro ma il palato è contento lo stesso e lo stomaco ringrazia dato che l'avena è fra le cose più digeribili al mondo! Il composto deve risultare polpettabile, quasi gnucco, pastoso altrimenti si disfa; se non lo fosse, aggiungete acqua o pangrattato/fiocchi d'avena all'occorrenza! Se vi piace, del prezzemolo tritato non guasta.
Fate delle polpettine ovoidali che andranno riposte sulle foglie di radicchio: ogni foglia ben fredda deve essere allargata per bene, e la polpettina riposta dalla parte della costa del radicchio, la parte bianca per intenderci; si arrotola la foglia e voilà! L'involtino è pronto per essere messo in forno insieme ai suoi simili, su una placca rivestita di carta forno e spennellata di olio di oliva, per una decina di minuti a 180 gradi circa.





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