Stavolta, nonostante tutte le richieste/proteste dei partecipanti, su queste pagine virtuali non ritroverete con precisione le dosi delle preparazioni..non per pigrizia, ma perché le ricette che abbiamo preparato avevano la funzione di suggerire come assemblare ingredienti/avanzi un pò “a caso”, in base per esempio a ciò che resta in dispensa, ottenendo magicamente qualcosa di sfizioso.
L’unica ricetta con tanto di dosi che trovate è quella del dahl di lenticchie rosse, che abbiamo mangiato spalmata sulle gallette di riso all’inizio dell’incontro come rompi fame di benvenuto, innaffiata dalla buonissima tisana "arancia cannella e vaniglia" che Ettore ci ha portato direttamente dalla sua erboristeria.
DAHL DI LENTICCHIE ROSSE
Il dahl è una zuppa tradizionale indiana che viene servita ovviamente calda e abbastanza liquida. Il nostro Senso Pratico però ci ha suggerito di renderla più densa e cremosa allungandone la cottura, per poterla spalmare sulle gallette di riso.
Ingredienti:
200 gr lenticchie rosse;
500 ml acqua;
coriandolo;
un pizzico di cannella;
un pizzico di cardamomo;
1 cucchiaio di prezzemolo tritato;
1 porro;
sale;
Preparazione:
Sperando che un indiano doc non stia leggendo il nostro blog, diciamo subito che abbiamo fatto qualche variazione sulla ricetta originale, che prevederebbe il ghee al posto dell’olio, la curcuma al posto della cannella e niente prezzemolo.
Detto questo, soffriggete le spezie insieme al porro in una pentola dal fondo spesso fino a quando il porro non diventa dorato. Attenzione alle spezie: non usatene molte la prima volta perché hanno un sapore piuttosto marcato.
Aggiungete poi lenticchie ed acqua e una volta arrivate a ebollizione lasciate cuocere per 15/20 minuti. Tenendo presente che quando poi si raffreddano si addensano un po’, fate evaporare l’acqua fino alla consistenza desiderata. Correggete di sale, di olio e di prezzemolo.
TORTE SALATE RINFUSA
Con questa ricetta abbiamo cercato di simulare una cena improvvisata con fondi di sacchetti di farine e “schiscette” abbandonate in frigo con verdure varie cucinate magari il giorno prima.
Per questo motivo non ci sono dosi, suggeriamo solamente gli ingredienti sulla base di quello che avevamo noi, cercando di simulare un’ottima cena messa in piedi all’ultimo minuto.
Ingredienti:
farine varie q.b. (noi avevamo farro, kamut, grano integrale e riso);
acqua q.b.;
2 cucchiai olio e.v.o.;
1 cucchiaino di sale;
1 foglio di alga nori;
verdure cotte a piacere;
semi tostati a piacere;
tamari (facoltativo);
Preparazione:
In una terrina amalgamate farina, acqua olio e sale per l’impasto fino a quando non diventa morbido ma non appiccicoso. Come già dicevamo nella seconda puntata, ogni farina ha una propria particolarità e un proprio modo di impastarsi, per questo è fuorviante suggerire delle dosi al grammo! Il Senso Pratico suggerisce semplicemente di sperimentare e trovare la farina che vi sembra più adatta come gusto, elasticità e resa in forno.
La nostra preferita è la farina di farro integrale “Poggio del farro” che si trova nei comuni supermercati.
L’unico accorgimento che suggeriamo è quello di aggiungere l’acqua per ultima e poco alla volta; l’impasto può sembrare asciutto all'inizio, ma prima di aggiungere altra acqua impastate almeno un paio di minuti.
Quando vi sembra abbastanza morbida senza che rimanga attaccata alle mani, è pronta per essere stesa con il mattarello e con una buona dose di farina per il piano di lavoro.
Dovreste ottenere un disco di pasta leggermente più grande del diametro della tortiera.
Sollevate delicatamente la pasta e posizionatela sulla tortiera, che avrete precedentemente rivestito con carta da forno.
Noi abbiamo farcito la torta anche con un foglio di alga nori tostata e posta sul fondo (la tostatura si fa con la parte lucida dell'alga rivolta verso l’alto; la si muove velocemente sopra una fiamma bassa ad una distanza di circa 20 cm).
All’interno della sfoglia ricoperta con la nori, si posizionano tutte le verdure salate e condite a piacere, aggiungendoci anche semi tostati, lievito alimentare, erbe e spezie varie.
A seconda dello spessore della pasta e della grandezza della teglia, il tempo di cottura in forno preriscaldato a 180° può variare ed essere compreso tra i 20 e i 40 minuti.
GNOCCHI COLORATI AL CUCCHIAIO
Il principio degli gnocchi è un po’ similare a quello delle torte salate, perché le farine possono essere miste e intercambiabili. Noi ci siamo affidati al mitico “Poggio del farro”, ma si può usare qualsiasi tipo di farina, volendo anche bianca.
Nell'impasto abbiamo preferito evitare le patate (anche se lo rendono un pò più morbido) perché, come tutte le solanacee, tendono a rendere il sangue acido, cosa non troppo auspicabile!
Abbiamo sostituito le patate con della semola di grano duro…in questo modo l'impasto risulta un po’ più consistente che con le patate, ma alla fine il risultato è stato molto apprezzato.
Ingredienti:
farina;
acqua;
sale;
semola di grano duro;
“coloranti”: barbabietola frullata (o succo), curcuma, prezzemolo;
Preparazione:
In una terrina mantecate farina, acqua, sale e semola (quest'ultima con un rapporto di 1 a 10 rispetto alla farina) fino ad ottenere un composto molto più liquido rispetto a quello delle torte. Stavolta deve proprio risultare “colloso”. A seconda che vogliate ottenere gnocchi rossi, gialli o verdi aggiungete rispettivamente barbabietola, curcuma o prezzemolo…suggeriamo di dare questa punta di colore anche perché curcuma e barbabietola sono un vero toccasana per il fegato! Dopo aver portato ad ebollizione un pentolone di acqua salata, con due cucchiai (o cucchiaini se volete degli gnocchi più piccoli) fate cadere gli gnocchi uno ad uno nell’acqua. Come quelli tradizionali, quando vengono a galla sono pronti. Toglieteli con una schiumarola e conditeli come più vi piace.
Noi abbiamo scelto un ragù di verdure (porro, carota e sedano con un po’ di panna d’avena) e ce li siamo mangiati direttamente dalla pentola leccandoci i baffi!!
Nota: c'è da dire che tutti i partecipanti all'inizio erano un po’ scettici davanti al colorino rosato degli gnocchi alla barbabietola (più simili a delle palline di gelato alla fragola) e invece, alla fine, sono risultati i più buoni di tutti!